La galleria "ONO arte contemporanea" di Bologna dedica una personale agli scatti nati dal (breve) incontro fra Patti Smith e il fotografo olandese Gijsbert Hanekroot.
Il rapporto tra Patti Smith e Bologna è sempre stato molto forte: fu proprio con un suo concerto che, nel 1979, la città si riaprì agli eventi rock dopo anni di “oscurantismo” politico. Da allora, Patti è tornata più volte all'ombra della Torre degli Asinelli, accolta sempre con grande calore e affetto. Sentimenti ricambiati ad ogni occasione con presentazioni, incontri pubblici e live emotivamente speciali. Non deve stupire quindi la scelta della galleria ONO arte contemporanea - già nota per aver organizzato negli scorsi anni memorabili mostre fotografiche su Bob Dylan, David Bowie e The Who - di dedicare una personale agli scatti del fotografo olandese Gijsbert Hanekroot.
Breve incontro
In occasione del segmento europeo del tour di Radio Ethiopia nel 1976, Hanekroot ottenne di fotografare Patti Smith in una session la cui durata, da imposizioni della casa discografica, fu solo di un'ora. Ed è proprio a questa sessione fotografica che fa riferimento la mostra “Patti Smith by Hanekroot” (8 settembre/29 ottobre; ingresso libero) allestita presso la galleria ONO arte contemporanea di Bologna (Via Santa Margherita, 10) con il patrocinio del Comune di Bologna. Attraverso trenta scatti, Hanekroot ha avuto la capacità di fermare su pellicola tutta la potenza e l'espressività di Patti Smith in un momento irripetibile della propria vita, momento che di lì a poco avrebbe avuto termine: soltanto tre anni dopo, infatti, Patti si sarebbe ritirata dalle scene per un autoimposto “esilio” che l'avrebbe tenuta lontana dalle scene live per più di quindici anni.